Distanze di sicurezza, effetto deriva, zone cuscinetto – A proposito di uso sostenibile dei pesticidi


Il rapporto Stop Pesticidi di Legambiente presentato due giorni fa, che pure non manca di lacune e incongruenze nella sua parte normativa, contiene spunti e proposte di grande interesse.

Per esempio, in materia di distanze di sicurezza delle coltivazioni trattate con pesticidi dalle abitazioni, dai centri abitati, dalle aree di aggregazioni di persone vulnerabili…

Più precisamente, nel documento si chiede che queste distanze vengano fissate con atto normativo. Forse sarebbe stato il caso di dare qualche indicazione numerica un po’ più precisa in tal senso; giusto per provare a spazzare il campo a monte da ipotesi di limite risibili come quelle che prevedeva l’ineffabile bozza del Pan pesticidi sottoposta alla consultazione pubblica ormai più di un anno fa e sulla quale è caduta una fitta coltre di silenzio: 5 metri da case scuole e ospedali. Che scendevano a zero, poi, qualora fosse presente una ‘barriera’ alta un metro (sic!).

Un’altra utile sollecitazione contenuta nel dossier di Legambiente è quella relativa alla definizione di buffer zones (zone cuscinetto) di 15 metri dalle coltivazioni biologiche, che permetterebbero di abbattere i rischi del cosiddetto “effetto deriva”, in particolare le conseguenti contaminazioni accidentali, che costituiscono oggi un’autentica minaccia per i produttori biologici.

La tematica è tanto nevralgica da aver già costituito materia di sentenze di tribunali civili e amministrativi; ma ciò non toglie che la disciplina normativa, in particolare in chiave di tutela, di questi fenomeni presenti ancora troppi vuoti e in quanto tale necessiti di una seria integrazione nel minor tempo possibile.

Perché è una questione, anche parecchio urgente, di tutela dell’ambiente e della salute pubblica, prim’ancora che dell’iniziativa economica privata: tre valori che godono, pur in maniera diversa tra loro, di tutela costituzionale.

In epoca di green new deal, non è pensabile che la tutela dell’agricoltura biologica riguardi solo le aziende produttrici.

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