5 giugno – 7 giugno: non c’è sicurezza alimentare senza tutela ambientale
La giornata mondiale dell’ambiente e quella della sicurezza alimentare, divise solo da un giorno, ricordano al mondo i legami inscindibili tra i due ambiti
Il 5 giugno del 1972 si apriva la Conferenza sull’ambiente delle Nazioni Unite, a Stoccolma. In quell’occasione, Olof Palme, primo ministro svedese, durante il suo discorso usò, tra i primissimi, il termine di “ecocidio”; più precisamente, di questo crimine accusò il governo statunitense per il suo uso durante la guerra in Vietnam dell’agente arancio, un defoliante costituito da due diversi erbicidi e contenente diossina, usato per defogliare le foreste e far appassire i raccolti che ha reso sterili vaste aree del paese. Per ricordare l’apertura di quella Conferenza, il 5 giugno è diventata la Giornata mondiale dell’ambiente: ricorreva giusto avantieri.
Oggi, 7 giugno, è quella della sicurezza alimentare.
Non so se questa vicinanza di date sia un fatto voluto.
Di sicuro, l’accostamento tra gli obiettivi delle due giornate non può più essere considerato un caso.
Non c’erano più tanti dubbi da tempo, ma quello che l’umanità ha vissuto nell’ultimo anno e mezzo certifica, ormai, un dato che, almeno nella considerazione dei settori più consapevoli delle diverse società, è ormai patrimonio comune: senza tutela ambientale non si dà sicurezza alimentare, né sotto il profilo della “security” – la certezza degli approvvigionamenti – né sotto quello della “safety” – la garanzia di un cibo salubre,
Questo blog è nato – ormai quasi tre anni fa – proprio su questo presupposto; e ha cercato di scandagliare questo fondamentale elemento di consapevolezza sociale, di divulgare questa sorta di abbecedario di cultura alimentare lavorando sui profili giuridici di queste, vitali ed epocali, questioni. Perché questo resta un blog eminentemente giuridico; non foss’altro per il mestiere che fa il suo fondatore.
L’ultimo evento che Cibo Diritto ha contribuito a organizzare nelle scorse settimane, con altri compagni di viaggio – il webinar sulla riforma dei reati agroalimentari – aveva sempre questo obiettivo: dopo la legge ecoreati del 2015, spingere i settori più avanzati culturalmente e sensibili ecologicamente della società italiana a invocare la chiusura del cerchio della tutela ambiente – agricoltura – cibo: chiedendo l’approvazione del disegno di legge di riforma che si ispira in larga parte al lavoro compiuto – nello stesso, remoto, 2015 – dalla Commissione Caselli. Il lavoro degli organizzatori di quel convegno digitale, invece, non è finito ancora: si darà un seguito a quell’incontro con un appello pubblico che sarà sottoscritto da personalità di varia natura e presentato all’opinione pubblica a giorni. Seguiranno aggiornamenti su questo blog.
E poi c’è il prossimo appuntamento digitale di Cibo Diritto: la tavola rotonda “Il biologico come sistema – Dialogo sulla ricchezza dei territori”, venerdì 11 giugno alle 18.30.
Sarà un altro tassello importante che si aggiungerà al mosaico della conoscenza dei rapporti inscindibili tra ambiente e alimentazione, o meglio tra diritto ambientale e diritto agroalimentare, che in questo blog stiamo costruendo giorno per giorno.
Ci farà piacere continuare questo entusiasmante lavoro collettivo con tutti coloro che condividono i nostri principi, le nostre passioni e i nostri obiettivi.
Ma saremo lieti anche e soprattutto dei contributi critici che ci arriveranno prima, durante e dopo l’11 giugno: perché, a nostro modesto giudizio, il metodo dialettico resta quello più ecologicamente orientato e culturalmente fecondo.
La causa della tutela ambientale e della sicurezza alimentare ha bisogno di conoscenza che genera idee.
Idee che si confrontano e si scambiano.
Quindi, si moltiplicano.
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