Ciak, si beve! Il vino nel Cinema
Il binomio cinema-vino è di quelli vincenti: crea atmosfera, definisce le vicende in cui si muovono i personaggi e rende i momenti iconici
Nel 2015 la critica Laura Delli Colli, intervenendo ad Anteprima Amarone (evento a cadenza annuale organizzato e promosso dal Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella) ha evidenziato come il vino nel cinema abbia spesso un importante ruolo, non sempre dichiarato o esplicito, ma perfetto per accendere emozioni e curiosità in grado di evocare, nei film, l’importanza di un incontro o anche solo di un attimo.
Il vino, insomma, contribuisce alla caratterizzazione di un personaggio, a sottolineare un particolare momento, alla creazione di frasi cult. Di seguito, alcuni esempi di vini utilizzati come oggetti di scena.
Indice:
Il Chianti: il Gallo Nero che piace ad Hollywood
Woody Allen e la passione per i vini francesi
“Cameriere, Champagne!”
Vino come protagonista assoluto
Il Chianti: il Gallo Nero che piace ad Hollywood
Parliamo, ad esempio, del rosso toscano più famoso: il Chianti. I registi Vincent Minnelli, Sidney Pollack e Richard Brooks lo scelsero rispettivamente per Due settimane in un’altra città, dove a berlo è Kirk Douglas, Un attimo una vita, dove a berlo c’è l’istrionico Al Pacino e In cerca di Mr. Goodbar, dove Diane Keaton passa molto, ma molto tempo, a sorseggiarlo insieme all’affascinante Richard Gere.
È un altro, però, il film grazie al quale il Gallo toscano è impresso nella memoria collettiva: Il silenzio degli innocenti di Jonathan Demme. Interrogato dall’FBI, l’indimenticabile Hannibal Lecter, impersonato da uno straordinario Anthony Hopkins, in maniera provocatoria afferma di aver mangiato un fegato umano con contorno di fave abbinato proprio ad un Chianti. Nella scena, che punta l’accento su quanto il dottor Lecter spicchi in pericolosità e intelligenza rispetto agli altri carcerati, il vino viene semplicemente accennato, ma ciò è sufficiente a far sì che lo spettatore comprenda che lui non è solo un mostro, ma anche un uomo raffinato, addirittura affascinante.
Woody Allen e la passione per i vini francesi
Grande amante dei vini, specificamente quelli francesi, è Woody Allen. In molti suoi film, infatti, troviamo scene con rinomati vini d’Oltralpe: in Misterioso omicidio a Manhattan, Diane Keaton rievoca il ricordo della sua precedente relazione in cui galeotta fu una bottiglia di Château Margaux. Il richiamo ad uno dei più importanti Premier Cru di Bordeaux non è senz’altro un caso: attraverso il vino, Allen intende sottolineare l’ambiente ricco dell’upper class intellettuale newyorchese, in cui il film è inserito.
In Midnight in Paris, il protagonista Owen Wilson si ritrova catapultato nella Parigi degli anni ’20 (che fortuna!), al tavolo con artisti come Scott Fitzgerald, Luis Buñuel e Dalì. Quest’ultimo, nel mezzo di una discussione, ordina al cameriere “una bottiglia di vino rosso” e gli viene servita niente meno che una bottiglia di Haut Brion (fra i più rinomati e costosi vini bordolesi).
Nel film Match point, durante un pranzo in un importante ristorante vengono ordinate due bottiglie di Puligny-Montrachet, il re degli Chardonnay di Borgogna.
“Cameriere, Champagne!”
Le bollicine più celebri al mondo sono state spesso impiegate nel cinema, da sole o come ingrediente nei cocktail. Un esempio? In Casablanca, Bogart offre a Ingrid Bergman una classica coppa da champagne contenente un drink composto da: due cl di brandy, otto cl di champagne, fetta d’arancia, una zolletta di zucchero, due gocce di angostura. “Alla tua salute, bambina”.
Alfred Hitchcock ha inserito lo champagne in film indimenticabili come Notorious – L’amante perduta o Nodo alla gola.
Sodalizio duraturo con lo Champagne è quello di James Bond. Elegante e charmant, Bond è costantemente accostato a cose raffinate e costose: abiti di alta sartoria, auto di lusso e, ovviamente, allo Champagne. Quello preferito dal Bond di Sean Connery è il Dom Perignon: “Ci sono cose che non andrebbero mai fatte, come bere un Dom Perignon del ’53 a una temperatura superiore a 4°.” (Agente 007 – Missione Goldfinger).
Dopo l’avvento di Roger Moore l’etichetta cambia. Il produttore della serie diventa amico del direttore della maison Bollinger, con il quale decide di stringere un accordo commerciale. A partire da Agente 007 – Vivi e lascia morire, James Bond diventa il più importante testimonial dell’etichetta francese. All’agente segreto più famoso del mondo sono state addirittura dedicate alcune bottiglie in edizione limitata.
Vino come protagonista assoluto
Ci sono volte, invece, in cui il vino non è un semplice elemento di contorno bensì il protagonista indiscusso. I film dedicati al vino, dalla vigna alla bottiglia, sono numerosi, a dimostrazione di come questa bevanda faccia parte della quotidianità e dell’immaginario di ognuno di noi. Il prossimo articolo illustrerà i principali titoli in merito. Alla salute!
Il vino nel mondo del cinema | degustibuss
Il rapporto tra vino e film: storia di una passione (filodiritto.com)
Quando il vino incontra il cinema | www.ilvinodromo.it
Martina Novelli
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