Contaminazioni accidentali e tecnicamente inevitabili in agricoltura bio: un nuovo DM aggiorna i limiti


“Contaminazioni accidentali e tecnicamente inevitabili”: così è definita tecnicamente la presenza di residui di prodotti fitosanitari nella frutticultura e viticultura biologica non voluta dall’operatore.

La materia è disciplinata da un Decreto Ministeriale del Ministero per le politiche agricole e forestali del 2011, il n. 309.

Con riferimento ai prodotti fitosanitari non ammessi in agricoltura biologica ma il cui uso è autorizzato in agricoltura convenzionale, il D.M. fissa 0,01 mg/kg quale limite al di sopra del quale “non è concedibile la certificazione di prodotto biologico”. E questo “anche in caso di contaminazione accidentale e tecnicamente inevitabile”, per l’appunto.

Una conseguenza pesante, com’è facilmente intuibile, a carico di un produttore cui pure non sia imputabile alcuna seria censura; in breve, a carico di un produttore onesto.

Per questo, anche in seguito alla pressione degli organismi di rappresentanza del settore, sta per entrare in vigore un decreto del MIPAAF che aggiorna quei limiti, prevedendo anche una disciplina transitoria a tutto il 31\12\2022 per i residui di acido fosfonico con il limite di 1 mg/kg per le colture arboree. Inoltre, per le produzioni vinicole si applica per l’acido etilfosfonico il limite di 0,05 mg/kg.

Ci si tornerà.

 

+ There are no comments

Add yours