Diritto al cibo pulito
Abbiamo già scritto che questo è un blog che si occupa di tutela dell’ambiente e di sicurezza alimentare con un approccio teorico, ma anche molto concreto.
E abbiamo pure adeguatamente rimarcato che questo blog non è neutrale: sostiene la sostenibilità, in tutti i suoi profili.
Per questo, abbiamo già descritto realtà assolutamente peculiari, dando la parola a soggetti imprenditoriali che hanno fatto la scelta di campo della sostenibilità anche nell’esercizio della loro attività produttiva e lavorativa.
Oggi, ci occupiamo di un altro tipo di idea e pratica di alimentazione responsabile: il Gruppo di Acquisto Solidale (GAS).
Un’esperienza collettiva di ricerca del cibo sano, pulito e giusto diversa da un’attività imprenditoriale, ma ugualmente fondamentale nel panorama sempre più ricco e variegato della “biodiversità sostenibile”.
In questo caso si tratta del GAS Gramigna, uno dei più consolidati e significativi della zona, che viene presentato da Vincenza Luprano, una sua fondatrice.
CiboDiritto dà loro il benvenuto.
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Non ho mai studiato diritto (grave pecca dei licei italiani e non solo), ma mi sono fatta l’idea che poter comperare serenamente cibo pulito sia un diritto di ogni cittadino. Invece così non è, perché se acquisti in maniera non consapevole, con il primo morso cominci a masticare pesticidi, con il secondo il sangue prodotto dagli sfruttati che hanno lavorato la terra e con il terzo l’impoverimento della stessa terra (vedi inquinamento delle falde, produzione di imballaggi etc..) . Digerire tutte queste cose non è facile, anche perché capita di doverlo fare più volte al giorno.
Sulla base di questa amara consapevolezza e dalla condivisione di quanto detto da Matteo Giannattasio, medico e agronomo, docente presso l’Università di Padova, ossia che: “i pesticidi sono sospettati di essere coinvolti anche nell’insorgenza di alcuni tumori (tumore della prostata e del seno) mentre alcuni erbicidi potrebbero causare carcinoma del pancreas e patologie tiroidee, entrambi in forte aumento; nei bambini si sospetta una relazione tra alcuni pesticidi e l’insorgenza di tumori cerebrali e leucemie; è, pertanto, utile consumare cibo biologico certificato, ed evitare i prodotti fuori stagione, per ridurne l’esposizione ai pesticidi presenti negli alimenti ”, nel 2010 con un gruppo di famiglie amiche, anche loro con bambini piccoli, abbiamo cominciato a ragionare su come si poteva organizzare in maniera efficiente un Gruppo di Acquisto Solidale (GAS) a Mesagne per mangiare sano, con cibi freschi e vitali.
Per farla breve abbiamo cominciato a girare, a chiedere informazioni su chi produceva verdure biologiche e non solo, a fare visite alle aziende segnalate e nel giro di tre mesi fine abbiamo creato il nostro GAS Gramigna utilizzando una piattaforma web per la gestione degli ordini e un foglio elettronico per la gestione del la cassa. Abbiamo redatto un manifesto in cui abbiamo esplicitato i principi su cui si basa il GAS Gramigna che è rimasto stabile negli anni. I criteri di scelta dei nostri prodotti si basano su
• Produzione biologica (non necessariamente certificata) basata sul rispetto dell’ambiente naturale
• Vicinanza del luogo di produzione (km 0) laddove è possibile
• Migliore rapporto qualità-prezzo dei prodotti
• Dimensione aziendale medio-piccola
• Correttezza nei rapporti con i dipendenti
Un Gas è l’opposto di un supermercato. Si sceglie insieme da chi e cosa acquistare, praticamente si fa una scelta collettiva a monte. La tracciabilità dei prodotti che si acquistano è completa: ogni partecipante al Gas la conosce, compresi i bambini, poiché mensilmente organizziamo gite presso i nostri fornitori. Ognuno di noi mette a disposizione degli altri le proprie attitudini e competenze, nonché parte del proprio tempo, molto poco in realtà, per far funzionare la catena degli acquisti.
Dal 2010, quindi, ordiniamo e ritiriamo una volta a settimana i prodotti del nostro paniere che sono prodotti da persone specifiche, con cui abbiamo creato un rapporto di fiducia reciproca. Per chiarire, mangiamo con grande gusto la misticanza di Francesca e Mattia e le arance di Tony di Oria, il pane integrale con i semi di Carlotta di San Marzano, la carne di podolica di Carovigno venduta da Dario, le carote di Renato di Monopoli, la ricotta di Vito di Francavilla, l’olio di Maria Rita e i carciofi di Sabina di Mesagne, la farina senatore cappelli integrale di Antonio, il miele di Davide, la cioccolata Mascao fondente del commercio equo e solidale venduta da Carmine etc.. etc..
Dal 2010 più di 100 famiglie anche di Oria, di San Vito dei Normanni, di Erchie, di Francavilla e di Torre S. Susanna hanno fatto parte del Gas, ma mediamente il numero di famiglie iscritto contemporaneamente non è mai stato superiore a 20, una sorta di numero asintotico per il Gas Gramigna.
Se il gruppo di famiglie crescesse, si potrebbe pensare di fare un’analisi delle diossine sui prodotti che consumiamo, una sorta di attestazione ‘Dioxin free’, come da proposta del prof. Marescotti e dei suoi studenti. Se fossimo in tanti, potremmo pensare di autofinanziarla senza gravare sulle tasche dei produttori locali. Certo è che, nonostante la grande fiducia che riponiamo nei nostri produttori, le fonti di inquinamento possibile sono tante, e soprattutto gli effetti che queste producono attraverso l’alimentazione possono essere davvero devastanti.
Se fossimo in tanti potremmo incidere realmente sull’economia del nostro territorio, garantendo che i nostri soldi vadano direttamente ai produttori locali e non a multinazionali intermediarie che sfruttano le persone e che ci fanno mangiare i pomodori prodotti in Cina.
Se fossimo in tanti….sarebbe un modello vincente per il nostro territorio. Ne gioveremmo in primis noi perché mangeremmo cibo naturale, locale e quindi sostenibile, ne gioverebbe l’economia del territorio perché daremmo lavoro ai nostri giovani e combatteremmo la piaga della mafia, ne gioverebbe l’ambiente non usando pesticidi permetteremmo alla terra di rigenerarsi e ne gioverebbero tutte quelle persone che ancora vengono sfruttate a lavorare nei campi, perdendoci talvolta anche la vita.
Ma così non è mai stato in questi 9 anni, eppure abbiamo organizzato seminari informativi, feste molto partecipate, banchetti informativi negli ambienti più svariati dalle Chiese alle scuole, corsi di formazione gratuiti su come si gestisce un Gas. Ora i nostri produttori si sono riuniti e stanno proponendo un mercatino del bio la terza domenica di ogni mese a San Vito dei Normanni presso l’ex Fadda. Un ennesimo tentativo per sensibilizzare le persone ad un consumo consapevole e sano al cibo. Ci auguriamo che almeno questa iniziativa possa funzionare, anzi allargarsi anche agli altri comuni della Provincia di Brindisi.
Ogni suggerimento per cercare di allargare questa rete è benvenuto, noi crediamo fermamente che il cibo pulito, sotto tutti i punti di vista, sia un diritto per noi cittadini e per questo ci impegniamo a difenderlo!
Vincenza Luprano (vicalvi35@libero.it) del Gas Gramigna
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