Questo potrebbe addirittura preludere ad una formale proposta, da parte della stessa Francia, di istituzione del medesimo reato in sede di Corte penale internazionale a mezzo del cosiddetto “quinto emendamento” allo Statuto di Roma; proposta che fino a oggi era stata sostenuta solo dalle isole Vanuatu e Maldive.

In Italia sta per passare all’esame del parlamento un disegno di legge (c.d. “Terra mia”, del quale ci siamo già occupati nei giorni scorsi) in materia di estensione e rafforzamento di reati ambientali, a partire da quelli previsti dal cosiddetto “Testo Unico Ambiente”.

Pur tra mille difficoltà, ritardi e contraddizioni, la tutela penale dell’ambiente, in Europa, sembra diventare una cosa sempre più seria.

E’ un buon segno.

E, dopo la legge “ecoreati” di cinque anni fa – che continua a ricevere dalla Corte di Cassazione interpretazioni rigorose – l’Italia, per una volta, non fa la parte del fanalino di coda.

Ne discuteremo a breve con interlocutori qualificatissimi.

Restate sintonizzati!