Fosfiti, clorati e contaminazioni accidentali e tecnicamente inevitabili in agricoltura biologica
Ci siamo già occupati di contaminazioni accidentali e tecnicamente inevitabili in agricoltura biologica trattando di quella che, all’epoca, era ancora una bozza di decreto del MIPAAF che modificava i limiti di fosfiti previsti dal D.M. 309\2011, il testo normativo di riferimento in questa materia.
L’informazione va completata dando atto della pubblicazione, il 9\9\2020, del relativo decreto che ricalca la bozza citata.
Il D.M. 309, peraltro, di recente ha subito un nuovo rilevante intervento: con nota n. 37766 del 6 luglio 2020, il MIPAAF ha chiarito l’applicazione dello stesso D.M. in caso di contaminazioni da clorati sui prodotti biologici. Il testo riprende il Reg. UE 2020/749 di modifica dell’allegato III del Reg. (CE) n. 396/2005 per quanto riguarda i livelli massimi di residui di clorato in o su determinati prodotti.
La conclusione del MIPAAF, interpellato sul punto da un’associazione di categoria, è la seguente: nel caso di residui di clorati, in quanto sostanze il cui uso non è autorizzato neanche in agricoltura convenzionale, si dovranno applicare i limiti previsti dal Reg. (CE) n. 396/2005 cosi come modificato dal reg. UE n.2020/749.”
Sarà il caso di approfondire il tema specifico, nonché di dedicare qualche nota più generale al DM 309\2011 e al suo ruolo attuale.
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