I concimi e l’economia circolare: dal Parlamento UE al nuovo regolamento


La recente risoluzione di Strasburgo riporta l’attenzione sul tema fertilizzanti, ambientalmente sensibile, come dimostra anche il Regolamento 1009\2019

Indice

  1. I concimi e l’economia circolare nella risoluzione del Parlamento europeo

  2. … e nel nuovo Regolamento 1009\2019

  3. Le conseguenze sugli agricoltori

1) I concimi e l’economia circolare nella risoluzione del Parlamento europeo

I concimi usati in agricoltura possono avere molto a che fare con l’economia circolare.

E’ la posizione del Parlamento europeo, che con una recentissima risoluzione (della quale ci siamo già occupati in un altro post di qualche giorno fa) “insiste sulla necessità di iniziative legislative giuridicamente vincolanti e misure volte a consentire agli agricoltori di migliorare la gestione dei nutrienti; sottolinea l’importanza di perseguire tali obiettivi attraverso approcci olistici e circolari alla gestione dei nutrienti, come le pratiche agroecologiche e l’agricoltura intelligente, che possono offrire benefici collaterali per la qualità del suolo e la biodiversità e aiutare gli agricoltori a porre fine alla loro dipendenza dai fertilizzanti minerali e a ridurre i flussi di azoto e fosforo.”

2) … e nel nuovo Regolamento 1009\2019

Ma è soprattutto uno dei principi fondamentali del nuovo regolamento unionale in materia di fertilizzanti, il n. 1009\2019, che muove proprio dalla riconosciuta “esigenza di utilizzare materiali riciclati od organici per la concimazione” e ne ricava la conseguenza che “è opportuno fissare condizioni armonizzate per la messa a disposizione sull’intero mercato interno di concimi ottenuti da tali materiali riciclati od organici allo scopo di offrire un consistente incentivo al loro ulteriore impiego.” Ciò perché, come si accennava all’inizio, “la promozione di un maggiore utilizzo di nutrienti riciclati contribuirebbe ulteriormente allo sviluppo dell’economia circolare e consentirebbe un utilizzo generale dei nutrienti più efficiente sotto il profilo delle risorse, riducendo nel contempo la dipendenza dell’Unione dai nutrienti provenienti da paesi terzi.

Il regolamento in questione abroga, a partire dal 16 luglio 2022, il precedente regolamento n. 2003/2003 che riguarda quasi esclusivamente i concimi prodotti a partire da materiali inorganici derivanti dall’attività estrattiva od ottenuti per via chimica.

3) Le conseguenze sugli agricoltori

Questa nuova normativa comunitaria sui fertilizzanti comporterà per gli agricoltori conseguenze di grande importanza, alcune delle quali già al presente, dato che se l’entrata in vigore del regolamento nel suo complesso è alla data citata del 16 luglio 2022, alcune sue norme sono già vigenti, come quelle, di rilievo, che disciplinano la notifica degli organismi di valutazione della conformità.

Di questa significativa, ulteriore, riforma dell’ordinamento comunitario agroalimentare e, più in generale, di mezzi tecnici per l’agricoltura parlerò durante due lezioni che avrò il piacere di tenere a breve nel Master in diritto agroalimentare organizzato dalla Fondazione forense bolognese e dall’Ordine degli Avvocati di Bologna.

Seguiranno approfondimenti del tema anche su questo blog.

Restate sintonizzati.

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