Il Prosecco bulgaro


In dei suoi film più noti, Totò rivestiva la parte del cavalier Antonio Cocozza, della premiata pasticceria omonima. Una delle sue battute migliori era quelle delle “duecento uova bulgare venute da Monza, via mare”, con cui il cavalier Cocozza ci faceva “la Sofia Loren delle colombe pasquali”.

Dopo le uova, ieri abbiamo appreso che qualche altro geniale produttore di eccellenze alimentari aveva inventato il “Prosecco – Franciacorta”… bulgaro.

Infatti, l’Ispettorato Centrale Repressione Frodi, con la collaborazione delle autorità di controllo di Bulgaria, Francia, Belgio, Regno Unito ed Irlanda, ha bloccato la commercializzazione di migliaia di bottiglie di vino con questa nuova, gustosa, denominazione di origine.

Nel caso di specie, peraltro, si tratterebbe addirittura di una DOCG – Denominazione di Origine Controllata e Garantita.

Le frodi contro le eccellenze alimentari italiane, e del vino in particolare, non conoscono requie.

Fatti che, è bene rammentarlo, costituiscono reati, a seconda delle fattispecie concrete punibili come “frode in commercio”, “contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari” o altri ancora.

Come, a quanto pare, non subiscono battute a vuoto neanche le condotte di sofisticazione, violazione di normative e non conformità varie sempre nell’ambito della vitivinicoltura: dalla detenzione di vino privo di tracciabilità alla mancanza delle registrazioni inerenti le movimentazioni dei prodotti vitivinicoli per arrivare a un evergreen: l’aggiunta di zucchero al mosto per aumentare la gradazione del vino.

E’ quello che è emerso da un’operazione su larga scala condotta dai NAS dei Carabinieri nella campagna di controlli per la vendemmia 2018.

Anche in questo caso, si combinano illeciti “meramente” amministrativi (quelli che, a quanto si legge, sono alla base delle sanzioni pecuniarie per 237.000 euro elevate dagli accertatori) e illeciti penali, ossia reati, i quali, anche in questo caso, possono spaziare dai delitti previsti dal codice penale (a partire dalla citata, poliedrica, “frode in commercio”) agli illeciti (di norma, contravvenzioni) sanciti dalla normativa di settore. 14 persone, infatti, sono state denunciate dai NAS all’Autorità Giudiziaria.

Come che sia, sono notizie che non fanno bene al vino.

Ma, soprattutto, quel vino, con buona probabilità, non avrebbe fatto bene a chi lo avrebbe bevuto.

+ There are no comments

Add yours