Il vino naturale – Prime note su un mondo in fermento
Uno spettro si aggira nei bicchieri: il vino naturale.
E’ il prodotto della vigna che oggi suscita reazioni tra le più intense, se non estreme: adesioni fideistiche e rigetti aprioristici; esaltazioni mitizzanti e liquidazioni irridenti; chiusure settarie e pulsioni ostracistiche.
Il vino “secondo natura” come l’ultima trincea di una resistenza eroica, o quantomeno enoica, alla penetrazione della contaminazione industriale, dell’adulterazione seriale sulle nostre tavole, nei nostri piatti, nei nostri calici: se con il succo d’uva in purezza non argineremo le orde massificatorie di Big Food e di Big Wine, almeno proveremo ad arginare la tristezza dovuta alla perdita irreparabile della buonanima del vino del contadino.
All’opposto, il vino naturale come espressione finale del plurisecolare movimento di ripudio della scienza, della modernità, del libero mercato: l’enonaturalismo malattia senile del comunismo.
Il vino come materia di scontro, più che occasione d’incontro; preteso orizzonte di senso invece che orientamento per i sensi; fortezza assediata dai rispettivi barbari e non piazza nella quale discutere tra pari, anche duramente, ma con un saldo senso del limite (quello che di solito salta proprio a causa di un uso “contro natura” del vino).
Un confronto politico e alcolico, insomma, i cui relativi schieramenti – come spesso capita in questo tipo di singolar tenzoni – finiscono non di rado per precipitare in quel buco nero, sempre pronto ad inghiottire le passioni più viscerali e le filosofie più fondamentalistiche, che è lo scontro tra opposti estremismi ed etilismi.
In questo blog, con questo articolo, inizia un cammino di avvicinamento e approfondimento del vino naturale, nel più ampio contesto del “pianeta vino”. Un percorso che non ha nulla a che fare con l’arena cui si faceva riferimento sopra: nessun approccio tifoso o avversario; solo il tentativo di capire un po’ meglio un prodotto che, comunque lo si veda, sta conoscendo una fase di grande espansione, commerciale ma anche culturale.
Questo è un blog sostanzialmente giuridico, quindi anche l’approccio a questo peculiare tema risentirà di questo “vizio d’origine” di questa sede: di conseguenza, oggetto privilegiato di attenzione di questa operazione di conoscenza saranno le regole; in questo caso, quelle del vino naturale. Le regole che ci sono e quelle che non ci sono, ma forse dovrebbero esserci; quelle comunitarie e quelle nazionali; quelle pubbliche e quelle private; quelle invocate e quelle rigettate a priori.
Ciò non toglie che si cercheranno anche contributi “altri” rispetto al campo del diritto, ma sempre collegati al variegato mondo del vino.
L’auspicio è quello di un piccolo simposio nel quale ad essere oggetto della discussione – quanto più sobria possibile – sarà proprio il vino, ed in particolare il vino naturale.
Sarà utile, forse. O quantomeno piacevole.
Come un bicchiere di vino buono.
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