La EU 2030 Biodiversity Strategy: una consultazione pubblica per la biodiversità
La Commissione europea ha pubblicato una tabella di marcia in merito alla strategia da attuare entro il 2030 per la protezione della biodiversità (EU 2030 Biodiversity Strategy).
Fino al 20 gennaio 2020 (orario di Bruxelles), attraverso il sito della Commissione, sarà possibile inviare feedback sull’argomento, i quali verranno presi in considerazione per l’ulteriore sviluppo e la messa a punto dell’iniziativa.
Scopo della EU 2030 Biodiversity Strategy è quello di stabilire gli obiettivi dell’Unione in materia di biodiversità per il prossimo decennio, che verranno discussi nel corso della XV Conferenza ONU sulla biodiversità il prossimo ottobre a Kunming (Cina).
La biodiversità, ossia la varietà della vita sulla Terra, è alla base del benessere sostenibile e della prosperità umana. Cause principali della perdita di biodiversità sono i cambiamenti climatici, l’inquinamento e la diffusione di specie aliene invasive, unite allo sfruttamento eccessivo di terra e mare. Le pressioni sulla biodiversità si acuiscono, inoltre, con la crescita demografica e con l’aumento dei flussi commerciali e del consumo di risorse.
La perdita di biodiversità incide sulla capacità della natura di apportare benefici essenziali all’uomo. Senza di essa, non avrebbe luogo l’impollinazione, verrebbero meno la produttività degli oceani e la fornitura di aria ed acqua pulite, così come sarebbe impossibile mitigare i rischi di catastrofi naturali.
L’azione dell’UE nel settore della biodiversità ha come fondamento diversi articoli del TFUE:
L’art. 4.2(e), che stabilisce la competenza concorrente dell’Unione in materia di ambiente;
L’art. 11, che inserisce le esigenze connesse con la tutela dell’ambiente, in particolare nella prospettiva di promuovere lo sviluppo sostenibile, all’interno della definizione e dell’attuazione delle politiche e delle azioni dell’Unione;
L’art. 191 del TFUE, che disciplina l’azione dell’Unione in materia ambientale.
Oltre a ciò, l’UE è parte della Convenzione delle Nazioni Unite sulla biodiversità.
L’UE dispone di un ampio quadro giuridico e politico volto a proteggere, ripristinare e gestire in modo sostenibile gli habitat naturali, le specie e gli ecosistemi così come ad integrare la biodiversità nelle politiche e nelle azioni dell’UE.
Il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità è Natura 2000. Si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell’Unione, istituita ai sensi della Direttiva Habitat, per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari. La rete Natura 2000 comprende le Zone di Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva Uccelli, concernente la conservazione degli uccelli selvatici.
Altri strumenti normativi sono la Direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino ed il Regolamento sulle specie esotiche invasive.
La protezione della biodiversità fa parte dello European Green Deal. Questo “piano verde europeo”, lanciato dalla Commissione europea di Ursula von der Leyen, coprirà settori quali l’energia pulita, l’industria e la mobilità sostenibile e, appunto, la protezione della biodiversità.
Nella sua EU 2030 Biodiversity Strategy, l’Unione ha inserito parole-chiave quali proteggere, ripristinare e integrare:
Proteggere la natura e aumentare la copertura e l’efficacia delle aree protette, sulla base della rete Natura 2000;
Ripristinare gli ecosistemi danneggiati, compresi gli ecosistemi ricchi di carbonio, a un buono stato ecologico e migliorare il flusso dei servizi essenziali che forniscono;
Integrare pienamente le considerazioni relative alla biodiversità nelle altre politiche europee ed affrontare il problema dell’impatto dell’UE sulla biodiversità globale.
Altri obiettivi inseriti nell’iniziativa sono: promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi forestali, agricoli, marini, di acqua dolce e urbani; consentire l’attuazione della strategia garantendo risorse finanziarie adeguate, migliorando le conoscenze e coinvolgendo i cittadini e le parti interessate in tutti i settori.
Martina Novelli
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