Le minacce per le api: pesticidi e monoculture


Lo afferma uno studio di un ente pubblico francese per la tutela della salute reso pubblico di recente. Qualche nota legale su un fenomeno che mette a rischio anche noi.

Uno studio condotto per quattro anni sulle api dall’Agenzia nazionale francese per la sicurezza sanitaria ha accertato che, in questo periodo, la mortalità di questi insetti fondamentali ha registrato un incremento dal 5% degli anni novanta al 25% nel 2021. E ha indicato le minacce per le api: pesticidi, in particolare neonicotinoidi, e monoculture.

Qualche mese fa, la Corte di Giustizia UE aveva rigettato il ricorso della Bayer e aveva confermato il divieto parziale adottato dalla Commissione Ue, con un regolamento, nel 2013. di tre pesticidi nocivi per le api, proibendone l’uso su alcune colture.

La sentenza riguarda, in particolare, tre principi attivi: l’imidacloprid, sviluppato da Bayer CropScience, il clothianidin, sviluppato da Takeda Chemical Industries e Bayer CropScience, e il tiametossam, di Syngenta.

La pronuncia contiene alcune interessantissime affermazioni in materia di principio di precauzione, in specie in relazione al regolamento n. 1107/2009 relativo all’immissione sul mercato di prodotti fitosanitari.

Tra le tante, per la Corte il principio di precauzione non esige che le misure di riesame di una sostanza attiva siano differite “per il solo motivo che sono in corso studi idonei a rimettere in discussione i dati scientifici e tecnici disponibili. Infatti, […] il contesto dell’applicazione del principio di precauzione corrisponde, per ipotesi, a un ambito di incertezza scientifica.”

A quanto pare, gli studi scientifici sulle api corroborano ampiamente la tesi della Corte.

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