Miglior attore protagonista? Il vino!
Il vino non è solo un elemento di contorno. Spesso, è possibile trovarlo come protagonista di alcune famose pellicole cinematografiche
“Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo” affermava Hemingway. Come contraddirlo?
La vinificazione è una pratica antica, le prime tracce risalgono a migliaia di anni prima di Cristo. Essendo un così antico compagno di viaggio dell’umanità, è inevitabile trovare il vino in opere d’arte, nella letteratura o all’Opera (si pensi alla celebre aria “Viva il vino…” di Turiddu ne La Cavalleria Rusticana).
Il cinema, ovviamente, non è stato da meno. Da semplice elemento di contorno, il vino può trasformarsi in fattore essenziale per lo sviluppo della trama. Anche questo, come il cibo, è un argomento vasto, che cercheremo di condensare in questo articolo.
Indice:
Il vino e la Francia
Vino, amore e California
E l’Italia? Una chicca sul Prosecco
Il vino e la Francia
Attraverso una rapida ricerca, si può constatare come, alla parola “vino”, Hollywood associ spesso la Francia. Sono numerosi, infatti, i film sull’argomento ambientati in questo Paese, vediamone alcuni.
Nel 2006 Ridley Scott firma la regia della commedia romantica Un’ottima annata. Russel Crowe, broker londinese e squalo della finanza, si reca in Provenza con l’intenzione di vendere la tenuta (con annesso vigneto) dove da giovane aveva trascorso le vacanze con suo zio, di cui è l’unico erede. I ricordi, la calda e soleggiata atmosfera provenzale, l’incontro con un’affascinante donna francese (Marion Cotillard), faranno sì che il freddo businessman riscopra i valori dello zio, fra cui l’amore per il vino e la terra sulla quale viene coltivato.
Da vedere degustando un Luberon, denominazione di origine controllata (AOC in francese) che raggruppa alcuni produttori di vini dell’Alta Provenza. Se vogliamo immergerci completamente nell’atmosfera del film, occorrerà sorseggiare un vino della tenuta di Château la Canorgue, a Bonnieux, dove sono state girate alcune scene.
La Provenza e i suoi vigneti appaiono anche in French Kiss, delizioso film di Lawrence Kasdan del 1995. Kate (Meg Ryan) viene a conoscenza del tradimento del fidanzato Charlie durante una trasferta in Francia e decide, nonostante la paura di volare, di andare a riconquistarlo. Sulla sua strada Luc (Kevin Kline) baffuto ladro impertinente, sfacciato ma adorabile che sogna una vigna tutta sua: è cresciuto infatti nel Sud della Francia, dove tutta la sua famiglia produce vino. È proprio durante una visita alla tenuta di famiglia che Luc mostra a Kate una scatola contenente un set di essenze quali lavanda, ribes nero (cassis) e rosmarino: Kate imparerà così che la terra e tutto ciò che vi cresce sono essenziali per dare al vino la propria personalità (e che produrre vino in Provenza con Kevin Kline è meglio di prender freddo a Toronto!).
La Francia vitivinicola non è solo Provenza. Il film francese Ritorno in Borgogna, del 2018, ci presenta quest’altra famosissima Regione, mostrandola in tutte le stagioni (con magnifiche riprese del paesaggio). Dopo la morte del padre, Jean (Pio Marmaï), figliol prodigo di una famiglia di viticoltori, torna in Borgogna dall’Australia facendo i conti con i complessi rapporti con i fratelli e con la sua terra d’origine. La vigna di famiglia, con i suoi ritmi immutabili e la sua ciclicità (la vendemmia, la vinificazione, la potatura), diventerà l’elemento unificante.
Vino, amore e California
Anche la California ha fatto da sfondo a numerose pellicole sul vino. Fra queste c’è Sideways, film di Alexander Payne del 2004. Paul Giamatti interpreta un aspirante scrittore appassionato di vino, che decide di regalare all’amico in procinto di sposarsi una settimana sulle strade del vino della California (nella Santa Ynez Valley). Sideways è tra l’altro un esempio in cui un film ha influito negativamente sulla reputazione di un vino: nel film Giamatti, pur apprezzando il Premier Gran Cru Classè di St. Emilion, ha decretato il calo di vendite del Merlot negli Stati Uniti, relegandolo a vino cheap e da incompetenti, a favore del Pinot Noir. Tutta colpa di una frase che Giamatti rivolge all’amico poco prima di entrare in un ristorante: “Se qualcuno ordina Merlot me ne vado! Non berrò nessun dannato Merlot!”.
Amore e vino nella Napa Valley con Il profumo del mosto selvatico (A. Arau, 1995), remake dell’italiano Quattro passi fra le nuvole del 1942. Un soldato (Keanu Reeves) al rientro dalla Seconda guerra mondiale incontra la figlia di un ricco viticoltore. Lei è incinta e non ha il coraggio di affrontare la famiglia, lui accetta di fingersi il marito, ma l’inganno dura poco. Molto belle le scene della fattoria, delle viti rigogliose e delle feste contadine. Da vedere sorseggiando un bicchiere di Zinfandel della Napa Valley, l’unico vitigno autoctono della contea californiana.
E l’Italia? Una chicca sul Prosecco
La lista di film sul vino è lunga, troppo per un solo articolo. Non possiamo però non nominare l’Italia, ed in particolare un film poco conosciuto del 2017: Finché c’è prosecco c’è speranza, di Antonio Padovan con protagonista Giuseppe Battiston. Suspence, segreti ed ecologia sono gli ingredienti principali di questo coinvolgente giallo ambientato tra le colline venete, zona di produzione del Prosecco (che non ha nulla da invidiare allo champagne, se possiamo permetterci di esprimere la nostra opinione): fra nebbia e vigneti, si verificano alcuni omicidi, misteriosamente legati alla morte di un conte vignaiolo e strenuo difensore della coltivazione biologica.
Cos’altro aggiungere, se non Prosit?
Martina Novelli
Fonti:
18 FILM SUL VINO: I MIGLIORI TITOLI DA DEGUSTARE (CON UN BUON BICCHIERE DI VINO) – Il Nomade diVino
Cinema e vino: 10 film da sorseggiare – GALLERY | Ricetta e Cucina (oggi.it)
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