OGM, NBT, genome editing, sperimentazione in campo aperto, principio di precauzione: i nervi scoperti dell’alimentazione 4.0.


“L’approvazione dei decreti sulle New Breeding Techniques (Nbt) costituirebbe un grave attacco alla nostra filiera agroalimentare, al principio di precauzione, ai diritti dei contadini, nonché la violazione della sentenza della Corte Europea di Giustizia che equipara nuovi e vecchi Ogm. […]
Se la Commissione Agricoltura della Camera prenderà la stessa decisione di quella del Senato, Dop, Igp, vini di qualità, produzione biologica, prodotti dei territori, varietà locali e tradizionali potranno essere contaminate da prodotti ottenuti con le nuove tecniche di genome editing (Nbt) che non saranno etichettati come Ogm e quindi saranno irriconoscibili per i consumatori.”
Lo si legge su un documento (lo si può trovare sul sito di ISDE Italia) sottoscritto da una serie di associazioni di tutela dell’ambiente, della salute e dell’alimentazione sostenibile con riferimento al parere della Commissione Agricoltura della Camera sui 4 decreti proposti dal Ministro dell’Agricoltura, atteso per il 13 gennaio.
Non ho ancora studiato la questione nel merito, ma ho l’impressione che meriti attenzione e approfondimento – e forse anche qualche scambio di opinioni – da parte di chi si occupa di tutela dell’ambiente, della salute e del cibo di qualità. Nella maniera più laica e consapevole (sia sotto il profilo scientifico, che giuridico) possibile.
Bisognerà studiare: per conoscere e discutere.

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