Rapporto 2020 ICQRF: tanti apprezzabili controlli. Ma la riforma dei reati agroalimentari a quando?


Oltre 70 mila controlli, 159 notizie di reato e 4.119 contestazioni amministrative, cui si aggiungono 4.762 diffide nei confronti degli operatori del settore alimentare.
Sono solo alcuni dei numeri del rapporto 2020 sull’attività dell’ICQRF.
Quanto alle principali criticità riscontrate, oli extravergini di categoria inferiore, oltre alla mancata e errata indicazione dell’origine geografica sulle etichette o l’omissione di indicazioni obbligatorie. Per i vini si va dalla commercializzazione fraudolenta di vini Dop e Igp alla sofisticazione di vino con zucchero, fino al rinvenimento di residui di fitofarmaci in vini classificati come biologici.
Resta un problema, tra i tanti, per la imprescindibile “coda penale” di quei controlli, ossia per i procedimenti che ne scaturiranno; in particolare per quanto riguarda l’effettività e la deterrenza dell’apparato sanzionatorio, che in Italia, in questo ambito, è poco più che virtuale.
Scongiurata la sciagurata abrogazione della legge 283\1962, quanto si deve aspettare ancora perché si approvi finalmente la riforma dei reati agroalimentari, il cui progetto, elaborato dalla Commissione Caselli, fra pochi mesi compirà 6 (sei) anni?

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